FactaNet
diretto
da Guerrino Mattei
arte
ROMA -
COMPLESSO DEL VITTORIANO
"Cézanne e gli
artisti italiani
del '900"
L'artista francese, ritenuto il "padre dell’arte
moderna", ha nutrito con la sua creatività a livello di
corrente tutti gli artisti italiani del Novecento
Il Complesso del Vittoriano di Roma ha aperto i battenti
alla grande mostra evento “Cézanne e gli artisti
italiani del ‘900”, che permette dal 5 ottobre al 2
febbraio 2014 di rileggere alla luce dell’influsso cézanniano aspetti non del tutto conosciuti dei
protagonisti del Novecento italiano.
Nonostante l’artista francese non fosse mai venuto nel
nostro Paese, l’intensità emotiva di Carrà, la precisa
attenzione per la costruzione delle nature morte di De
Pisis, lo spazio volumetrico di Sironi, lo straordinario
lavoro figurativo di Capogrossi, la ricerca formale di
una drammatica verità di Pirandello partono tutte dal
suo insegnamento, dal suo segno, tanto che
tradizionalmente viene riconosciuto come “padre
dell’arte moderna”. Il suo modo di fare arte penetra nel
nostro Paese fin dai primi anni del secolo scorso, sia
nutrendo la creatività dei protagonisti, sia esercitando
un’influenza a livello di corrente.
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5 ottobre 2013 -
2 febbraio 2014
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Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in
Carcere (Fori Imperiali)
info: 06.6780664
www.comunicareorganizzando.it
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La
rassegna è veramente bella e nutrita: alle pareti 100
capolavori di cui 40 sono a firma Paul Cézanne. Fanno da
corollario i nostri artisti più rappresentativi della prima
metà del secolo scorso, fra i quali Morandi, Carrà,
Boccioni, Severini, Sironi, Capogrossi, de Pisis.
Soltanto con la disponibilità di musei di prestigio
internazionale si è potuto dar vita ad una rassegna da non
perdere, curata dalla storica dell’arte Maria Teresa
Benedetti che si è avvalsa di un prestigioso comitato
scientifico composto da Denis Coutagne, Rudy Chiappini e
Claudio Strinati. Nel catalogo, edito da Skira, saggi anche
di Maria Cristina Bandera, Fabrizio D’Amico e Alain Tapié.
Il coordinamento generale è di Alessandro Nicosia.
Paul Cézanne nasce nel 1839 ad Aix-en-Provence in una antica ed agiata famiglia di
produttori di cappelli. A diciannove anni si iscrive alla
facoltà di diritto per intraprendere la carriera legale, ma i suoi
veri interessi lo spingevano verso l'arte e, interrotti gli
studi, frequenta la scuola di Belle Arti ad Aix-en-Provence,
per poi passare all’Académie Suisse a Parigi, per prepararsi
al concorso di ammissione all'Ecole des Beaux-Arts, ma viene
respinto e nel 1862 torna a lavorare
nell'azienda paterna.
Nonostante le delusioni, nel
decennio successivo Cézanne alterna la vita di lavoro
ad Aix-en-Provence a frequenti soggiorni a Parigi, dove
conosce quelli che diventeranno poi i pittori
impressionisti: Camille Pissarro,
Pierre-Auguste Renoir,
Claude
Monet, Alfred Sisley e Frederic Bazille,
esponendo con loro senza però fare parte del gruppo.
Le opere del pittore in questo
periodo si ispirano a Delacroix, Colbert e Manet, trattano
soggetti romantici dai toni cupi, con colori di pesante
impasto.
Con l'intento di essere accettato
dal mondo della pittura ufficiale, il maestro continua ad
inviare i suoi quadri al Salon, che sistematicamente li
rifiuta. Muore nel 1906 a seguito di una polmonite.
Nel corso degli anni l'artista accentuò sempre più l’interesse
per un ordine geometrico-strutturale dell’immagine dipinta,
privando di priorità la componente narrativa della
figurazione. In tal modo Cézanne si concentrò sullo
specifico linguaggio della pittura dedicandosi a pochi
temi: il ritratto, il paesaggio, la natura morta, le figure
di bagnanti.
Il problema per il grande francese non era riprodurre la
natura ma partire da essa, trattando le sue forme “come dei
cilindri, delle sfere, dei coni” per rappresentare le cose
semplificando i soggetti come dei solidi.
Guerrino Mattei
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