Alla conversazione Avrebbe dovuto partecipare anche
Giorgio Albertazzi che nella sua storia annovera anche una
laurea in architettura.
Con Il Mestiere Del Costruire, - film documentario prodotto
da Inarcassa - Philippe Daverio indaga il rapporto storico
di architettura e ingegneria con la committenza, la società,
l’economia, l’arte, la politica in un percorso che racconta
il senso che queste discipline hanno avuto in passato, ne
delinea la storia presente e ne traccia il futuro.
Il documentario evidenzia un percorso che parte dalla Roma
imperiale, passando dalla Francia del Medioevo Gotico, fino
all'Italia, dove l'architetto nasce artista. Come Giotto,
che ad Assisi dipinge l'architettura e poi a 67 anni fa il
capomastro a Firenze per il campanile di Santa Maria del
Fiore, o Brunelleschi orafo artigiano che diventa ingegnere,
o Michelangelo, l'intellettuale che lascerà un segno che
molti copieranno.
Successivamente l’Italia vedrà crescere le città ad opera
dei costruttori, i cosiddetti palazzinari, che si
sostituiscono agli architetti.
Poi il risveglio degli anni Ottanta, con Aldo Rossi fino ad
approdare all'oggi, con la crisi che è servita a deprimere
le speculazioni, e l'architettura e l'ingegneria di qualità
che stanno salvando il settore immobiliare e la nostra
industria edile. Il futuro non è defunto. L’Italia di nuovo
ha classe ma non lo sa.
Philippe Daverio, critico d’arte, giornalista, ordinario
alla Facoltà di Architettura di Palermo e incaricato al
Politecnico di Milano, nella sua policroma mise e con il suo
linguaggio colto e accattivante ha stimolato pubblico ed
operatori del settore a salvare l’Architettura: gli edifici
sono ammalati e occorre lanciare delle sfide per il recupero
delle dimore storiche. Attraverso la nostra storia si può
recuperare il futuro.
Daverio lamenta la mancanza di “committenti” come nel
passato e criticamente propone un master di almeno due anni
per i dipendenti comunali e della pubblica amministrazione
per diventare “Principi” Occorre tirarsi su le maniche: si
torna al lavoro e quindi alla competenza e quindi al
talento.
Stefania Glori
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