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ROMA - CITTA DEL VATICANO

 

 

Santiago Calatrava

 

Dal segno alla costruzione

La genesi dell'opera architettonica

 

 

Calatrava, Turning Torso Tower, Svezia

Calatrava, Studio per torre

 

 

 

 

Calatrava, Ponte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sala  Conferenze  Musei  Vaticani 

5 febbraio  2013 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calatrava, World Trade Center Transportation  Hub,  New York 

Santiago CalatravaLa  preziosa  Sala di Raffaello nei Musei Vaticani   il 5 febbraio 2013  ha accolto  l’incontro con l’architetto spagnolo Santiago Calatrava: il luogo  “brilla  per  la  densità di  architetti  e  storici  dell’arte    presenti  ed  assiepati”, parole del Direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci.  (foto 1)

La classicità della sala  è  un omaggio  all’architetto iberico   in  quanto  “grande  maestro classico”. Anche per questo l’evento si è tenuto al cospetto delle tre tele di Raffaello, in quanto  Calatrava sovente si  inspira agli artisti del passato come architetto oltre che  ingegnere e scultore.

Nel colloquio  con i presenti afferma   che  i  dipinti  ci  parlano  di  un’epoca  passata. Lo spirito  che  deve  animare  l’architetto  è  quello  di “fare”  nelle  realtà  in  cui  ci  troviamo;   il  suo  sistema  di  lavoro è quello   “dell’epoca  delle  piramidi”,  anche  se  il  computer  è  un  grande  aiuto  dal  punto  di  vista  formale, ma nella semplicità  dello  schizzo  c’è  l’entità  dell’architetto. L’ispirazione per la forma nasce dalla natura umana o paesaggio.

Il progetto architettonico si deve integrare ed interagire con l’ambiente. Spesso le architetture dello spagnolo hanno coperture apribili per lasciare entrare luce ed aria e sono mobili come tutto in natura è dinamico.

Calatrava è nato a Benimámet, nei pressi di Valencia, dove ha frequentato la Scuola di Arti e Mestieri e la Scuola di Architettura. Dopo la laurea, nel 1975, si è iscritto alla Scuola Politecnica Federale di Zurigo per la laurea in Ingegneria Civile. In questi anni Calatrava subisce l'influenza dello svizzero Le Corbusier, la cui cappella Notre Dame du Haut gli permette di esaminare come le forme complesse possano essere comprese e generate in architettura. Nel 1981, dopo aver completato la tesi di dottorato "Sulla piegabilità delle strutture" ("Zur Faltbarkeit von Fachwerken"), ha iniziato l'attività professionale di architetto ed ingegnere aprendo uno studio a Zurigo.

Lo stile di Calatrava combina una concezione visuale dell'architettura all'interazione con i principi dell'ingegneria; i suoi lavori spesso sono ispirati alle forme ed alle strutture che si trovano in natura. Ha inoltre disegnato numerose stazioni ferroviarie.

Per quanto primariamente noto come architetto, Calatrava è anche scultore e pittore e sostiene che l'architettura sia un combinare tutte le arti in una sola.

La  conferenza  di  Calatrava  si sostanzia  più  di  immagini  che  di  parole  e l’artista  disegna davanti a tutti ed espone, con  schizzi, la  genesi  di  alcune sue  importanti  opere  che  definisce  “architettura utilitaria”  (stazioni, ponti, passerelle  pedonali, ecc.) in cui migliaia di  persone  utilizzando  queste  strutture  ogni giorno percepiscono   l’architettura  come  elemento  di  messaggio.

Si parte  da  un  segno  molto  semplice  frutto  di  una  ricerca  paziente  che  serve  a  trovare  delle  forme  (ricerca formale,  integrazione nel paesaggio,  segno nello spazio) in modo da creare dei segni distintivi sul territorio.

Un esempio per tutti è la “Turning Torso Tower” a Malmo ( 2005) di  m 190 di altezza, il più alto edificio residenziale in Svezia  sorta come simbolo di rivitalizzazione in una zona industriale degradata. L’edificio è composto di 9 cubi (unità) ciascuno di 5 piani. L’idea  primigenia è affidata allo studio del corpo umano, alla colonna vertebrale quale elaborazione  di  forme semplici.

In perfetto italiano e con qualche sfumatura ironica che balzella  l’architettura   contemporanea, spesso senza radici estetiche,  l’artista Calatrava conclude  il  colloquio con la presentazione dei suoi ultimi progetti  in  corso di realizzazione  tra  cui  il “World Trade Center Transportation  Hub”  a  New York  dove  il  segno  del   simbolo  (colomba)  alimenta un  senso  di speranza per il futuro.

Stefania Glori