L'accoglienza, la buona cucina e una cordialità grande come
il mondo sono i fiori all'occhiello dei fratelli
Sabrina e
Giancarlo
Iafolla, che insieme al padre Quintino e la madre
Rosaria vollero
costruire ed aprire un hotel e ristorante a conduzione familiare, con
tutti i confort che le stagioni di montagna richiedono.
Si mangia, si beve e si conversa con amabilità con gente
genuina cha ha saputo "lucidare" con olio di gomito la loro
realtà imprenditoriale servendo piatti tipici nel
rispetto della tradizione abruzzese.
Ciò che rimane in cucina a fine giornata va alle volpi e agli orsi che
"mamma" Sabrina dispensa loro con naturalezza, come se
questi animali fossero di famiglia, accolti nei
paraggi del ristorante che non a caso prende il nome di "La
tana dell'orso".
Piatti Tipici
La cucina del passato è ancora una realtà viva
nella comunità villalaghese e perciò anche nel nostro
Risorante “La Tana dell’Orso”.
Tra i primi piatti tipici possiamo descrivere i
“Surgitielle” composti di sola farina; dopo aver fatto delle
cordicelle con l’impasto vengono tagliuzzati in particelle
di circa 2 cm l’una, poi vengono presi uno alla volta e con
le dita gli viene impressa la schiacciata, sono ottimi con
le rape, oppure con il sugo; invece i surgitielle
con le
patate vengono chiamati gnocchi.
Altro primo tipico e appetitoso sono le “Pacchiarozze”.
Simili alle fettuccine, ma più grossolane, senza uova ed un
tantino durette. Se meno larghe delle Pacchiarozze
vengono chiamate “Strenghe”. Le sfoglie spesse circa
2 millimetri devono essere tagliate in piccoli pezzi, della
misura di 1,5x10 centimetri, fatte bollire per 10 minuti,
scolate e condite con il sugo di carne, agnello o castrato.
Altro curioso gustoso piatto della tradizione sono
i “Chezzellitte”. Da un impasto di acqua e
farina
vengono formati cordoncini tagliati trasversalmente a
formare gnocchetti di forma un po’ irregolare, ottimi con i
fagioli a mo’ di minestra.
Ancora tra i primi piatti della tradizione troviamo
le “Sagne” composte da genuina farina, raramente con
le uova. Vengono cucinate con i fagioli o i ceci, con sughi
d’agnello, oppure di vitello e maiale, oppure con i funghi;
invece tipico cibo invernale è la polenta con salsicce.
Tra i secondi la fanno da padroni le carni di
agnello e capretto cucinate in vari modi, agnello arrosto,
al cotturo o cacio e ova; oltre ad agnello e capretto ci
sono delle appetitose salsicce.
Insolito e prezioso piatto di carne, figlio della
tradizione, è il “Marro”. Per dimensioni e forma è
simile ad un salame grosso, ed è composto da interiora e
frattaglie di agnello. Tagliuzzate e aromatizzate nella
giusta misura, le interiora vengono racchiuse da una
reticella e legate con le budelline dell’animale. “Le
marre” ( il marro) così composto si mette nella teglia e
s’infila nel forno fino a cottura completa.
Altri piatti proteici della tradizione sono quelli
realizzati con il pesce di lago. Soprattutto c’è la trota
fario che viene cucinata in vari modi, al forno con le
patate, arrosto o al limone. Molto gradita è la frittura del
Persico Reale ed il tradizionale sugo del Capitone nelle
festività natalizie.
Tra i dolci caratteristici troviamo le “Ciambelle
”, le “Pizze fritte”, le “Pezzelle ai
Fierre” , la
Pizza sbattuta, e nel periodo pasquale spiccano i “Fileroni”
( fiadoni)
solitamente salati ma anche dolci, la “Palomma”
e le “Cucuruzze” .
Guerrino Mattei
|