Ospiti
dell’Hotel il Porto a Mattinata sul Gargano, nella terra
delle orchidee spontanee, un gruppo di giornalisti
stranieri e italiani dal 2 al 6 maggio 2013 ha avuto la
possibilità di scoprire le bellezze ancora preservate di un
territorio antico e superbo, che trova in questo piccolo
centro adagiato nel declivio di colli che degradano
dolcemente al mare, il testimone di tanta bellezza e
serenità ambientali, con le sue casette candide quasi come
un sorriso fanciullesco che annuncia la gioia del giorno.
La dott.ssa Coccia nei pressi della piscina dell’hotel ha
offerto ed illustrato agli ospiti durante la colazione, con
sorriso e un garbo innati, le conserve di Antonia Gentile
su due tavoli ammanniti con bruschette al pomodoro, crema
di olive, pomodorini, pomodori secchi, cipolline, olive in
salamoia, pesto e salse varie. Il tutto decorato con piccole
frasche di ulivo e rami di rosmarino, regalando
all’ambiente, oltre al profumo esalato dal mare
sottostante, anche odori contadini inconfondibili.
Quello che di più ha incuriosito sono state le cime di
cappero in salamoia.
Una ricetta apparentemente semplice ma che richiede pazienza
e meticolosità per approntarla.
Si raccoglie dalla pianta la prima fioritura di foglie.
Considerando che il cappero nasce spontaneo lungo mura erte
o pareti rocciose nelle vicinanze marine, è difficile e non
senza problemi l’operazione di approvvigionamento delle
foglie più tenere.
Si lascia il raccolto a bagno in acqua fresca per circa una
settimana, cambiando l’acqua un paio di volte al giorno.
Trascorso il tempo si scolano le foglie per metterle sotto
sale per circa dieci giorni assicurandosi che siano sempre
umide: per far sì che si intridano bene occorre girarle e
rigirale più volte durante la giornata. Dopo questo
trattamento si procede al lavaggio del sale. Dopo aver
scolato bene l’acqua si conserva tutto in barattoli con
aceto.
Queste foglie così trattate a tavola servono per
accompagnare l’aperitivo insieme ad olive, peperoncini
secchi, carciofini ed altro, oppure per insaporire le
insalate.
Le giornate in “carovana” sono intense attraverso il
territorio garganico. Dopo la visita a Mattinata, la
scarpinata d’obbligo è sul Monte Sacro all’antica abbazia:
lungo il cammino si incontra la più grande concentrazione
di orchidee selvatiche di tutto il Promontorio. Il giorno
dopo tappa d’obbligo a Monte Sant’Angelo con la celeste
Basilica di San Michele e le Cripte Longobarde, la chiesa
di S. Maria Maggiore e Santa Maria di Pulsano.
L’indomani visita a Vieste: partiamo dal porto di Mattinata
in barca ed esploriamo lungo la traversata grotte
suggestive. L’ultimo dei quattro giorni di permanenza
attraverso il Tavoliere delle Puglie si arriva a Castel Del
Monte, gioiello dell’architettura Sveva nel Mezzogiorno
d’Italia: numerologia, mistero ed arte si coniugano
superbamente in questa imponente costruzione federiciana.
Guerrino Mattei
|