Una
settimana di bagordi fra carri allegorici in sfilata,
veglioni di rione su e giù per il corso Manfredi, lungo il
viale al mare, nella festa di carnevale tra le più belle
d’Italia. Manfredonia, ogni anno a carnevale, getta la
maschera e si prepara così alla grande kermesse
carnascialesca con la solita irresistibile e pungente voglia
di allegria. Puntualmente questo lembo di Gargano si colora
di tinte sgargianti in uno spettacolo di suoni e immagini
incredibili, sempre nuove, nonostante le numerose edizioni
che affondano le radici nei secoli. Manfredonia è una città
dove il carnevale è testimonianza di tradizioni, riti,
usanze e folklore che si perdono nella notte de tempi. La
testimonianza più eloquente è il busto della Baccante
ritrovato nei pressi dell’antica Siponto. I riti del
Carnevale di Manfredonia hanno inizio il 17 gennaio con la
festa di S. Antonio Abate. Seguono i giovedì grasso con il
giro per le “socie”(abitazioni adibite a sale da ballo) dove
la gente sipontina si esalta con il “ballo per casa”, una
sorta di ballo di gruppo in casa. Il sabato che precede la
domenica di carnevale, accolto festosamente dai gruppi
mascherati, arriva in città “Ze Peppe”, la tradizionale
maschera del Carnevale di Manfredonia, un fantoccio di
paglia che ammalato di broncopolmonite decide di abbandonare
la sua residenza di campagna per trascorrere gli ultimi
giorni della sua vita sulle rive del Golfo.
Il clou, il Carnevale di Manfredonia lo vive durante le due
grandi sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati. Da
non perdere nemmeno la “Sfilata delle Meraviglie” riservata
agli oltre 2000 bambini delle scuole materne ed elementari.
Molteplici sono anche le iniziative collaterali, e tra
queste la mostra dell’artigianato tradizionale garganico, la
sagra della farrata(rustico tipicamente manfredoniano), la
notta colorata con un lunghissimo percorso enogastronomico,
il veglioncino dei bambini, le rassegne teatrali e i
concorsi di pittura e poesia.
Guerrino Mattei
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