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diretta da Guerrino Mattei
turismo
RAVENNA - DELTA DEL PO
Un viaggio tra terra e acqua
Al Gal Delta 2000 con
itinerari di immane valenza ambientale, storica e
culturale.
Procedere ad andamento lento per sincronizzarsi col respiro
della natura, inalandola a pieni polmoni a piedi, in bici,
sul battello elettrico o puntando il binocolo sulle specie
avicole che la popolano, bandendo fretta e stress.
Questa è l’esperienza vissuta grazie al Gal Delta 2000 con
itinerari di immane valenza ambientale, storica e culturale.
Delta 2000 gestisce progetti finanziati dall’Ue per lo
sviluppo del territorio attraverso la valorizzazione delle
risorse ambientali ed economiche, realizzando, con il Piano
di azione locale Leader Asse 4 del Piano di sviluppo rurale,
interventi per la qualificazione dell’ambiente e del
paesaggio per aumentarne la biodiversità e proporre metodi
di fruizione intermodali, a percorribilità “lenta” ed
ecosostenibili.
Il territorio è disegnato dall’acqua, sottratto alle paludi
con opere di bonifica e restituito allo stato primigenio con
i suoi boschi planiziali, le foreste allagate, le zone umide
di acqua dolce, salata e salmastra e una gran varietà di
ecosistemi ricchi di biodiversità animale e vegetale, con i
quali si sono intrecciate vicende storiche che hanno
configurato lo sviluppo sociale e politico italiano, quali
il Risorgimento e la Resistenza.
In 54.050 ettari sono presenti 297 specie di uccelli, 374 di
vertebrati, 53 di pesci, 10 di anfibi, 15 di rettili, 41 di
mammiferi, 1000 specie di piante in una varietà di ambienti
che rendono antico, e tuttavia mutevole, il paesaggio.
Gli itinerari sono indirizzati sia agli adulti che agli
studenti, per sensibilizzare tutti a un corretto
comportamento ambientale e coltivare il filo della memoria
storica.
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Servizio Informativo del Parco: tel. 3468015015
Servizi Turistici Valli di Comacchio: tel. 3402534267
Museo delle Valli di Argenta: tel. 0532808058
Manifattura dei Marinati: tel. 053381742
Museo NatuRa: tel. 0544528710 - 529260
Consorzio della Bonifica Renana: tel. 051295111
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Comacchio e le sue valli
Alla Manifattura dei
Marinati, fondata agli inizi Novecento per unificare le
produzioni di anguilla, in autunno si può seguire nella sala
fuochi il ciclo di lavorazione di acciughe e anguille
attraverso le fasi di taglio, spiedatura, cottura e
confezionamento. Il complesso è sede del Laboratorio del
Presidio Slow Food “Anguilla marinata tradizionale delle
Valli di Comacchio” e Centro visite del Parco del Delta del
Po. In alcune sale sono esposte le “marote”, imbarcazioni a
fondo piatto e bucato per il trasporto del pesce. Comacchio
sorge su tredici cordoni dunosi litoranei formatisi
dall’intersezione di un ramo del delta col mare. Città
lagunare e variopinta, si riflette sui canali solcati da
barche cariche di turisti che si incrociano sotto il
monumentale Trepponti.
In bici sulla ciclabile per Porto Garibaldi, si è
accompagnati dallo sciabordio dell’acqua della vasta zona
umida salmastra di vegetazione alofila tra cui si annidano
colonie di laridi e sternidi che si alzano in volo dagli
argini, fino all’imbarco per i Casoni di Valle del ‘600, per
visitare un manufatto con arredi e attrezzature dei
pescatori e un impianto da pesca con canna palustre.
La Pineta, le Punte e la Pialassa
Dalla fattoria Guiccioli dove Garibaldi lasciò Anita morente si parte per
Punte Alberete, foresta allagata di salici, frassini,
pioppi, olmi, farnie, frangole ed ontani. Negli ampi specchi
d’acqua fioriscono ninfee contornate di tife e giunchi,
orchidee selvatiche, iris gialli, campanellini, e vi
guizzano la testuggine palustre, rane, rospi e tritoni,
insetti e molluschi e volano l’airone rosso, bianco e
cinerino, la nitticora, la sgarza, il ciuffetto, l’ibis, il
mignattaio, il marangone e nidifica la moretta tabaccata.
Eccoci in bicicletta lungo il Lamone fino all’imbarco per Pialassa
Baiona, laguna salmastra con specchi d’acqua poco profondi e
ricchi di sedimenti melmosi o sabbiosi delimitati da argini,
popolata da avifauna stanziale e migratoria; zona umida di
interesse internazionale per la presenza del prato umido
salmastro detto “barenicolo”.
Riattraversando il Lamone, breve trekking sulla duna relitta
di Casal Borsetti, duna viva ricoperta di specie perenni
oggi compromesse dalla presenza di infrastrutture.
Seguendo l’asta del fiume Reno
Il Museo delle Valli
di Argenta nel Casino di Campotto è la porta d’ingresso al
Parco come Centro organizzativo e Centro visite. Offre
un’ampia panoramica sull’evoluzione dell’ambiente naturale
nei quattro habitat: lamineto, canneto, bosco igrofilo e
prato umido. Varie sezioni illustrano il mondo degli
insetti, l’ornitofauna e le attività artigianali legate al
rapporto con l’acqua dello scariolante e del vallarolo con
gli attrezzi per raccogliere le erbe palustri e le barche da
pesca. La sala sensoriale consente una visita virtuale
all’Oasi.
Il museo della Bonifica renana è un esempio di archeologia
industriale dove macchine storiche si integrano con la
struttura tecnica del cantiere attivo. In questo
stabilimento in stile liberty il Consorzio assicura la
gestione dell’acqua di pioggia mantenendo il presidio
idrogeologico in montagna e curando la rete idraulica in
pianura, garantendo il deflusso delle acque piovane e
fornendo acqua per usi irrigui e produttivi ai territori
della bassa pianura bolognese.
La Riserva naturale speciale di Alfonsine è costituita da
tre porzioni: una zona umida d’acqua dolce in cui fare
birdwatching per osservare aironi cinerini, garzette,
nitticore, cormorani, gallinelle d’acqua, svassi e anatre
tra biancospini, prugnoli e aceri campestri; un boschetto
idrofilo ricco di ardeidi che nidificano in colonia
disseminato del grazioso campanellino estivo; una fascia
boscata ripariale di pioppi e salici bianchi tra cui spunta
la liquirizia e nidificano il gufo, il picchio verde e il
picchio rosso maggiore e fioriscono orchidee selvatiche e
tulipani di campo e in primavera svolazzano variopinte
farfalle.
Nel cinquecentesco Palazzone di Sant’Alberto ha sede il
Museo NatuRa con la preziosa collezione ornitologica
Brandolini e reperti di anfibi, rettili, fossili,
conchiglie, insetti e farfalle e un ampio laboratorio
didattico. Col traghetto storico si attraversa il fiume per
entrare nella penisola di Boscoforte, cordone dunoso che si
incunea dall’argine del Reno verso Comacchio, caratterizzato
dalla presenza di acqua dolce e salmastra, dove vive una
colonia di cavalli Camargue allo stato brado. Tra canneti e
salicorneti affioranti dalle barene, volano e nidificano
volpoche, avocette, spatole e fenicotteri. È sito di
importanza comunitaria (SIC).
Tania Turnaturi
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