Supportati da “Liberi di Viaggiare”, organizzazione di
turismo associativo e servizi che offre consulenza e
promozione a cral aziendali, enti, associazioni e club alla
scoperta del turismo ecosostenibile, accuditi con
discrezione e perenne attenzione dal fondatore e direttore
Marco Grieco, abbiamo affrontato le intense giornate
dell’educational tour
commissionato a Liberi di Viaggiare da Iscla Maior, tour
operator sorto nel 2000 che opera presso le sedi di Ischia e
Seriate in Lombardia.
Accompagnati dal direttore per il nord Italia Mino Servalli
e da Olimpia Mologni responsabile commerciale, abbiamo
visitato alcune strutture della Sardegna, tracciando un
ampio quadrilatero nel percorso da est a ovest e ritorno,
che ci ha tuffato nell’esplorazione dell’entroterra
verdeggiante, o lungo le selvagge litoranee che delimitano
l’andamento delle coste e, attraverso il susseguirsi di
altitudini, vegetazioni e formazioni rocciose luccicanti dei
minerali che le compongono, raggiungere le destinazioni
lungo le coste frastagliate o sabbiose lambite dal
cristallino mare sardo.
Dopo aver ammirato in prossimità di Sassari la bellezza
architettonica e pittorica della basilica abbaziale della
Santissima Trinità di Saccargia in stile romanico-pisano, ci
accoglie l’Hotel Pedraladda incastonato nella roccia che
domina il golfo dell’Asinara, dalla cui terrazza il
promontorio su cui sorge Castelsardo, fondato nel 1102 dalla
famiglia Doria col nome di Castel Genovese, è una visione da
cartolina anche sotto le tremolanti luci notturne. Il dedalo
di viuzze del borgo medievale fortificato circondato da
possenti mura che racchiudono il castello su cui svetta il
campanile aragonese della cattedrale, si snoda sullo
scenario di negozi e botteghe artigiane.
Costeggiando il golfo dell’Asinara fino a Stintino, ci
immergiamo nel vasto parco del Club Hotel Ancora dove, tra
cascate di bouganvillea e rincospermo si insinuano gli
accessi alle camere e maestosi pini marittimi intrecciano le
loro chiome offrendo ampi spazi di frescura dove riposare o
mangiare all’aperto; un sentiero contornato da macchie di
gialla acacia saligna, impiantata in Sardegna negli anni ’60
per frenare i movimenti delle dune, conduce alla spiaggia
sabbiosa.
Poco distante, la visione abbacinante dell’Asinara e
dell’Isola Piana (in passato utilizzata per la transumanza)
che sorgono dal mare chiazzato di sfumature fra l’indaco e
il turchese lambendo la finissima sabbia bianca della
Pelosa, incanta dal giardino inondato dalla macchia
mediterranea di cisto, mirto, fillirea, artemisia, asfodelo
in cui sono disseminate le villette del Cala Rosa Club
Hotel.
Dopo una rapida visita alla catalana Alghero, nota anche
come Barceloneta, rincorriamo il profilo della frastagliata
e alta costa lungo la litoranea fino alla variopinta Bosa,
unica città sarda edificata presso l’estuario di un fiume
(il Temo). Immettendoci sulla SS 131 ci inoltriamo verso la
zona umida dello stagno di Cabras popolato di fenicotteri.
Nel territorio di Arborea, immerso in una pineta di oltre
400 ettari che si allunga fino alla spiaggia, l’Horse
Country Resort costituisce un mondo magico di benessere e
ospitalità con elevati standard di qualità e accoglienza:
tre alberghi, decine di villini, due piscine, vari
ristoranti, barbecue in spiaggia, anfiteatro all’aperto,
campi da gioco, percorso vita, centro equestre con scuderie
e maneggio per esibizioni, centro benessere con
talassoterapia, algoterapia e trattamenti estetici, centro
congressi. L’accoglienza culmina con la cena dai sapori
locali: malloreddus, pane carasau e maialetto, salumi e
pecorino.
Dal Campidano, l’attraversamento dell’isola fino alla costa
orientale ci conduce nella regione dell’Ogliastra per
visitare l’Arbatax Park Resort che occupa tutta la penisola
di Capo Bellavista con i suoi 60 ettari, 40 dei quali
costituiscono il parco naturalistico e faunistico che, tra
olivastri, lentisco e mirto, ospita mufloni, cinghiali,
cavallini della giara, daini, asini, pecore e mucche sarde e
volatili che trovano un sicuro rifugio nell’ecosistema
protetto. All’interno 5 diverse soluzioni abitative, dal
raffinato hotel de charme dotato di cala privata
raggiungibile con ascensore panoramico alle abitazioni per
famiglie con bambini in prossimità delle spiagge, al
fascinoso antico borgo sardo con case in pietra; 9
ristoranti, 6 bar, 9 piscine, svariati campi da gioco,
centro diving con rilascio brevetti, centro congressi
polivalente, teatro e anfiteatro, centro benessere per
ospiti di qualunque livello e qualsivoglia esigenza. Intorno
colate di roccia granitica e porfido morbidamente sagomata
si arrestano su calette di scogli o sabbia in uno scenario
di bellezza incommensurabile.
Risalendo verso il golfo di Orosei, il tranquillo abbraccio
di Cala Ginepro con la sua spiaggia di finissima sabbia
bianca a tratti adornata dai lunghi nastri della poseidonia,
quasi priva di insediamenti abitativi tranne i camping e le
poche strutture ricettive immerse in una verzura dai
variopinti colori, chiusa ad ovest da una frastagliata cinta
montuosa nelle cui strette valli si sono formati piccoli
stagni di interesse paesaggistico ed ecologico, ci invita
alla frescura dell’Hotel Club Cala Ginepro, precursore dello
sviluppo turistico in un luogo ancora incontaminato, e dei
Giardini Cala Ginepro. Avvolti dalla calda simpatia di “zia
Michela” che racconta l’avventura imprenditoriale avviata 35
anni fa con tanto entusiasmo e altrettanti debiti, visitiamo
all’interno del complesso il centro benessere Templum
salutis appena inaugurato, che propone una pluralità di
percorsi sensoriali con la grotta del sale per combattere e
alleviare i problemi alle vie respiratorie, docce emozionali
con cromo e aromaterapia, kneipp, frigidarium, area relax e
tisaneria.
Superata la galleria sulla SS 125, appare il borgo marino di
Cala Gonone, affacciato sulla costa selvaggia che ospita la
famosa grotta del bue marino dove trovava rifugio la foca
monaca, nel Parco nazionale del golfo di Orosei e del
Gennargentu ornato di un mare smeraldo e foreste fitte,
priva di insediamenti umani, con calette raggiungibili via
mare o tramite sentieri. Qui l’hotel Brancamaria ci ristora
alla fine di una giornata pregna di imprevisti. Accanto ai
crepacci e alle doline della valle di Lanaitto, spettacolare
ambiente naturale ancora intatto con ricca presenza di
endemismi, si erge l’imponente rupe calcarea del monte
Tiscali sulla cui sommità collassata è incassato un piccolo
e segreto villaggio nuragico.
Il percorso circolare si conclude con il ritorno a Golfo
Aranci per affidarci nuovamente ai servizi e alla cortesia
dell’ufficiale responsabile commerciale di Sardinia Ferries
che ci invita a visitare la cabina di comando, portando
negli occhi le immagini e nel cuore il desiderio di
realizzare una vacanza da sogno.
|