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direttore  Guerrino Mattei

  

 

 arte 

 

 

 

   

 

 

MILANO - PALAZZO REALE

 

VASSILY KANDINSKY

La collezione del Centre Pompidou

17 dicembre 2013 – 27 aprile 2014

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Parlare di un genio dell’arte moderna è ancora riduttivo per il grande innovatore  della pittura  del Novecento Vassily Kandinsk. Riduttività che  il visitatore della mostra monografica di Palazzo Reale a Milano, proveniente dalla collezione del Centre Pompidou, vede subito immergendosi fra le opere kandinskyane con stupore e  meraviglia, incontrando questo grandissimo teorico e innovatore  russo che  ha coinvolto tutta l’Europa e condizionando anche  i paesi d’oltre oceano con la sua rivoluzione più intellettualistica che pittorica, con postulati che ancora segnano l’evoluzione della pittura nei testi d’arte.

La rassegna si è aperta il 17 dicembre scorso. In cartellone fino al 27 aprile 2014 l’evento racconta il viaggio artistico e spirituale di uno dei pionieri dell’astrattismo.

Angela Lampre, curatrice della mostra, nonché storica dell’arte e conservatrice del Centre Pompidou di Parigi, in collaborazione per l’Italia con Ada Masoero, non ha avuto difficoltà a proporre una grande retrospettiva con oltre 80 opere fondamentali esposte in ordine cronologico e ben allestite nelle sale.

 

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Palazzo Reale: Piazza del Duomo, 12

Orari: lunedì: 14.30-19-30

Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19,30

Giovedì e sabato: 9.30-22.30

 

 

Kandinsky nasce a Mosca nel 1866, nella famiglia di un commerciante di tè. Già a dieci anni prende le sue prime lezioni di disegno e di musica.

Folgorato dalla visione di I covoni di Claude Monet nella mostra degli Impressionisti a Mosca nel 1896, dopo gli studi di giurisprudenza Kandinsky lascia la carriera universitaria per diventare pittore. Segue il classico cursus degli studi sotto la guida di grandi maestri come Anton Azbé e Franz von Stuck. All’età di trent’anni si trasferisce a Monaco dove frequenta l’accademia.

Dal 1901 al 1904 fa parte del gruppo artistico “Phalanx”. Negli anni successivi, viaggia e risiede all’estero. 

Gli anni 1911 e ‘12 sono fondamentali nella vita e nell’evoluzione artistica del pittore. Incontra le personalità artistiche più in sintonia con la sua visione dell’arte: Franz Marc e Paul Klee. Insieme a loro fonda l’almanacco “Der Blaue Reiter”, che significa “Il cavaliere azzurro”, figura simbolo di libertà e spiritualità, e l’azzurro è il colore prevalente nelle opere del gruppo.

Sviluppa così il suo pensiero  che abbraccia numerosi campi, la pittura, la musica, il teatro nei quali cerca e difende “Lo spirituale nell’arte”, titolo di un suo saggio fondamentale.

Il visitatore percorre le sezioni della mostra allestita secondo i periodi principali della vita del pittore, dagli esordi in Germania agli anni in Russia e in Francia poi. Scoprirà numerose e fondamentali opere da Città vecchia II (Alte Stadt II, 1902) a Azzurro cielo (Bleu de ciel, 1940) passando attraverso Mulino, Olanda (Mühle, Holland 1904), Nel grigio (Im Grau, 1919), Giallo, Rosso, Blu (Gelb, Rot,Blau, 1925) e Ammasso regolato (Entassement réglé, 1938).

Allo scoppio della prima guerra mondiale, Kandinsky torna in Russia. Le opere del periodo mostrano uno stile sempre più geometrico e meno espressionista.

Nel 1921 fa ritorno in Germania, chiamato alla famosa scuola tedesca di design moderno, il Bauhaus. L'insegnamento  è una delle esperienze chiave nella sua vita. Kandinsky vi trascorre più di dieci anni. Accanto a lui insegna anche l’amico Paul Klee. Al Bauhaus tiene il seminario sul colore nell’ambito del corso propedeutico. Durante la docenza la sua espressività assume un’impronta geometrica, dominata dalle proprietà dinamiche della linea, del punto, delle superfici e dei diversi colori.

Il nazismo chiude il Bauhaus. Le opere del pittore, presenti in abbondanza nei musei tedeschi, vengono sequestrate. Ma Kandinsky aveva già abbandonato la Germania nel 1933, per trasferirsi a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi, ove muore nel 1944.