"Cavalcando un cavalletto a lira": scritto così
l’inizio di un ringraziamento sembra strampalato, ma
spiegato diviene subito chiaro.
La Ditta M.A.B.E.F. srl costruisce
cavalletti a lira per artisti, modelli M/12 e M/13
in legno di faggio evaporato, oliato, eleganti
e pratici oltre che per sostenere tele durante l’esecuzione
di un’opera, utili anche per arredare gallerie d’arte con
quadri da mostrare o reperti che abbiano bisogno di un
sostegno raffinato e ben inseribile in ogni contesto.
Sono un critico d’arte, quindi un pittore “fallito”, a cui
alcuni amici hanno regalato un cavalletto M/13 per
ricordargli le ambizioni represse che spesso i critici
riversano sugli artisti stessi, consci che ciò che vedono e
per il quale scrivono sarebbe piaciuto che fosse stato
creato da loro. Ma come si recita nell’Olimpio: l’uomo
propone e gli dei dispongono!
Non so se per solleticare la voglia o per impedirmi di fare
danni, il cavalletto l’ho ricevuto con la scritta burlesca ma
eloquente: “Il cavalletto ce l’hai, ora cavalcalo!”.
Per essere ancora più zuzzerelloni me lo hanno recapitato
privo del corsoio fermatela e con l’asta sulla quale
scorre montata male e mancante della molla di assorbimento
urti, inoltre era privo dei due zoccoletti che si
pongono lateralmente
per far spianare la tela durante la pittura: praticamente
era
quasi inutilizzabile.
Quei buontemponi volevano che pietissi loro i
pezzi celati che avevano
trattenuto e che io dessi ragione alle generiche affermazioni
che “chi nasce tondo non può morire quadro”.
Niente paura. Apro internet, telefono in ditta,
descrivo alla signora Carmen Marelli, un’addetta del
laboratorio, il mio problema e chiedo l’invio di quanto
mancava, oppure l’indicazione di un fornitore su Roma che
potesse vendermi ciò di cui necessitavo per assettarlo.
Dopo due giorni avevo a casa tutto, gratis. È inutile
dire che quanto racconto e pubblico sul mio giornale è per
un sentito riconoscimento alla ditta Mabef e alla cortesia dei
titolari che mi hanno risolto subito il problema.
Chiamo gli amici, li ringrazio e li invito a vedere de
visu come "cavalco il cavalletto" con i pennelli intrisi
di colore. Con stupore capiscono ed aggiungono: “Però se
cavalchi troppo abbiamo un pezzo di riserva
(quello che si sono trattenuto) per la tua
sella!”.
Grazie ad uno scherzo e ad un corsoio fermatela mancante, gentilmente
offertomi dalla Mabef srl, forse si leggeranno meno critiche d’arte e
qualche ambizione, celata come fuoco sotto la cenere,
“divamperà” senza ustionare nessuno!
Guerrino Mattei
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