La Compagnia Fabio Gravina,
con uno stuolo di attori bravissimi e all'altezza di
ogni situazione umoristica che presentano, da tempo con
il Teatro Prati, nell'omonimo quartiere romano, ci ha
abituati alla sana allegria, senza mai una digressione
che strappi il sorriso dalle labbra con parole eccitanti
o sproloqui da carrettiere, che tanto sono in voga per
generare ilarità.
Il suo capocomico e
regista, Fabio Guravina, è un esempio di come la
comicità passa attraverso l'espressione e non l'uso
insano delle parole.
Queasta commedia di De
Benedetti, "Lo sbaglio di essere vivo", va
vista ed applaudita. Certamente il pubblico fino alla
fine non sa come uscire da un'empasse che vuole
un uomo morto una volta sola.
Al termine l'enigma viene
risolto e gli applausi prolungati sono il giusto
riconoscimento ad un bel lavoro, ad una interpretazione
impeccabile ed ancora una volta al teatro sano: il ché
di questi tempi non guasta!
Sinossi -
Adriano Lari, forse a causa di una congestione, si
ritrova in stato di catalessi e dichiarato morto. La
sera prima del funerale si risveglia e nonostante
l'opposizione della moglie decide di proseguire con la
recita e poter quindi riscuotere il premio assicurativo.
Dopo circa due mesi di viaggio, durante uno spostamento
in treno Maria ritrova Guglielmi, suo amico d'infanzia e
poi datore di lavoro di Adriano. Guglielmi si sente
libero di corteggiare Maria, che ha sempre amato, e
chiede aiuto ad Adriano che si è presentato come suo
fratello per raggiungere il suo scopo. Adriano intanto
non riesce a trovare lavoro dato che non ha documenti da
presentare; lui non esiste più per la società e non ha i
diritti come marito. Le situazioni paradossali che si
innescano sono imprevedibili e tragicomiche.
Di certo Adriano Lari non aveva pensato alle conseguenze
del suo gesto…Come vivere se sei morto per tutti ?