Presentazione
Il 25 e 26 aprile prossimi, in
occasione del 2° anniversario
della canonizzazione di GIOVANNI
PAOLO II, sarà in scena al
Teatro Sistina di Roma
“Uomo tra gli uomini. Cos’è la
santità se non un sì”,
musical in due atti inserito tra
gli eventi culturali ufficiali
del Giubileo,
con il Patrocinio del Pontificio
Consiglio per la promozione
della Nuova Evangelizzazione
presieduto da Mons. Rino
Fisichella. Presentato presso i
Musei Vaticani, lo spettacolo ha
commosso gli Ambasciatori
presenti in rappresentanza di 25
Paesi accreditati presso la
Santa Sede.
Tra suggestive scenografie,
musiche e coreografie, sul
palcoscenico si rivivono eventi
di storia contemporanea che
trasportano il pubblico dal Muro
di Berlino al Muro del Pianto di
Gerusalemme, dalle baraccopoli
dell’India alle strade di Roma.
Il tutto a partire dalle ore
21,37 dell’ormai storico sabato
2 aprile 2005, quando migliaia
di fedeli si radunarono in
piazza San Pietro per dare
l’ultimo commosso saluto al
Papa.
“Un musical non narrativo ma
evocativo del Papa polacco”,
come spiega Sabrina
Moranti, regista e
ideatrice dell’opera “in cui
la figura di Wojtyla non appare
mai sulla scena ma solo
attraverso ricordi, racconti,
esperienze, fotogrammi di vita
di gente comune, in un continuo
equilibrio tra bene e male”.
Nello spettacolo troviamo,
infatti, da un lato l’umanità
rappresentata da un gruppo di
amici che, spinti dagli
insegnamenti del Papa,
sperimentano una rinascita
esistenziale accettando con
speranza la propria storia;
dall’altro, il personaggio del
Male,
protagonista-antagonista del
musical, che tenta in modo
ambiguo, ironico, a volte
crudele, di osteggiare i piani
di quello che chiama «il nemico
bianco». Ed è proprio attraverso
questa visione distorta del
Male che emerge il Bene
compiuto da Giovanni Paolo II:
nel mondo, nella Chiesa, tra gli
uomini e le donne di ogni tempo
e luogo.
“Questo musical nasce per
gratitudine” afferma la
regista Moranti “ma
soprattutto vuole lanciare un
messaggio preciso: ovvero che la
Santità non è qualcosa riservata
ad una élite ma una chiamata
universalmente valida, al di là
del proprio credo o della
propria cultura. E per
rispondere a questa missione
speciale non bisogna far altro
che dire Sì, giorno dopo giorno.
Incondizionatamente,
coraggiosamente, fiduciosamente
Sì”.
Redazione