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direttore Guerrino Mattei
spettacoli
ROMA - TEATRO DELLA COMETA
Barberia, barba
capiddi e mandulinu
di
Gianni Clementi
con
Massimo Venturiello
e un'orchestra "da barba"
siciliana diretta da Domenico Pontillo
Compagnia
Popolare
Favarese
Peppe
Calabrese
chitarra
e voce,
Maurizio
Piscopo fisarmonica
e voce,
Mimmo
Pontillo
mandolino,
Raffaele Pullara
mandolino,
Mario Vasile
percussioni
Regia
Massimo
Venturiello
19 | 30 ottobre 2016
Teatro
della Cometa
- Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
Orario
prenotazioni e vendita biglietti: dal
martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposo),
domenica 14:30 – 17:00 - Telefono:
06.6784380 |
Al Teatro della Cometa di Roma
dal 16 al 30 ottobre 2016
l'istrione Massimo Venturiello e un’autentica
orchestra da barba siciliana diretta da Domenico Pontillo, raccontano un’Italia di altri
tempi: "Barberìa, barba capiddi e mandulinu".
L'attore
è il magnifico interprete e regista di un testo intenso e
originale, scritto da Gianni Clementi,
ambientato
in una Sicilia d’altri tempi che narra senza mai cadere nei
luoghi comuni la storia “du varveri” (il barbiere), della
sua esperienza da emigrante a New York, del suo ritorno, per
motivi oscuri, in Sicilia, della sua bottega popolata da
personaggi depositari di una cultura antica, narratori
eccezionali, anziani cantastorie, picciotti malinconici.
Ad accompagnare il barbiere nel suo racconto una piccola
orchestra (la Compagnia popolare favarese) che con un
tamburello, due mandolini e una fisarmonica abbandonati in
un angolo della barberia danno vita a melodie istintive,
ritmi quasi tribali. E queste note non appuntano solo la
vita “du varveri” ma raccontano soprattutto, a metà tra una
storia di Andrea Camilleri e le atmosfere di Buena Vista
Social Club, le passioni di un popolo e di una terra;
raccontano di sole, arance rosse, zagare, ricotta, tonnare
ma anche di malaffare, sangue, donne piangenti vestite di
nero.
Senza dimenticare in fondo che “Barberia” è la storia di un
barbiere, e un barbiere che si rispetti è il custode di
mille segreti e la spia per eccellenza.
Spettacolo
godibile nel quale gli spettatori che ricordano questo
periodo hanno ancora l'odore cipriato dei piccoli
calendarietti con attrici seminude che occhieggiavano
lussuriosamente verso giovani e vecchi.
Il "salone" era
un punto di ritrovo necessario per partecipare alla vita
della comunità in cui vivevano, alimentato dalla voce del
barbiere che raccoglieva pettegolezzi e cose serie, quasi
che i partecipanti in attesa di barba e capelli fossero
assessori comunali e lui il sindaco che dispensava consigli
e saggezza.
Gli applausi più
che d'obbligo.
Guerrino Mattei
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