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direttore Guerrino Mattei

  

 

 

 

 

 spettacoli 

 

 

ROMA –TEATRO QUIRINO

 

Fondazione Teatro della Toscana

Teatro Stabile di Genova

presentano

L’uomo dal fiore in bocca…e non solo

                                                       di Luigi Pirandello

adattamento di Gabriele Lavia

 

 

Interpreti

Gabriele Lavia, Michele Demaria, Barbara Alesse

Scene Alessandro Camera

Costumi Elena Bianchini

musiche Giordano Corapi

luci Michelangelo Vitullo

 

regia Gabriele Lavia

 

Dal 6 al 18 dicembre 2016

*** 

     Via delle Vergini, 7 - Roma

www.teatroquirino.it

 

 

 

L’atto unico del celebre drammaturgo agrigentino è diretto e interpretato da Gabriele Lavia, il quale anima sapientemente una imponente scenografia, dove luci ed effetti sonori piombano in sincrono a conferire ritmo al dialogo a due voci fra l’uomo divorato dal suo epitelioma e il pacifico avventore.

L’azione anziché svolgersi in un bar di provincia, secondo le didascalie di Pirandello, è ambientata in una suggestiva sala d’attesa di una stazione ferroviaria, dove casualmente s’incontrano i due personaggi. Uno (Michele Demaria) ha perso il treno, l'altro, non riuscendo a stare in casa, va in giro, infastidito da una donna (Barbara Alesse) che non si dà pace e lo insegue a distanza, comparendo di tanto in tanto al di là delle vetrate della stazione, quasi come un fantasma.

È la morte, oppure sua moglie? Quale che sia la sua identità si tratta di un destino dell’uomo dal fiore in bocca che è il destino dell’intera umanità, ossia per dirla con Schopenhauer, citato fin alle prime battute, dell’”essere come animale metafisico” che sa di dovere morire senza sapere il motivo per cui ha vissuto.

Eppure, in un’alternanza di tagliente ironia e di commozione, di tenerezza e di folle crudeltà, la vita, i suoi paradossi, i conflitti con le donne, la ricerca incessante di un proprio ruolo che vada oltre ogni maschera, restano irrinunciabili. I dettagli futili, simboleggiati in venti pacchetti regalo che l’avventore porta con sé, sono l’emblema della speranza di trovare un appiglio alla realtà della vita, oltre la morte che travolge ogni cosa.

 

Roberta Daniele