Le bourgeois gentilhomme è un’opera di prosa e danza scritta e interpretata, al suo debutto, da Molière e musicata da Jean-Baptiste Lully, in cui vengono satireggiate le manie del Signor Jourdain, figlio di un ricco mercante, identificatosi a tal punto con gli ideali della nobiltà e dell'amore per le arti, da non rendersi conto della contraddizione con la realtà del “nuovo mondo” in cui è costretto a vivere.
Il grottesco parvenu, disposto a
farsi sfruttare da gente adulatrice e
scroccona, purché blasonata, è deciso a
sposare la figlia Lucilla ad un nobile.
Cleonte, che ama Lucilla, pur
conquistarla, si fa passare per il
figlio del Gran Turco e inscena la
famosa cerimonia per conferire al Signor
Jourdain la gran dignità di
"Mammalucco".
La tessitura musicale della celebre
comèdie-ballet fu rielaborata, in
coppia con il poeta Hugo von
Hofmannstahl, da Richard Strauss, con
musiche di scena originali che
successivamente il grande compositore
riunì in una Suite per piccola
orchestra, nello stile del pastiche
settecentesco.
La partitura di Strauss è la grande protagonista della teatralizzazione del testo di Molière elaborata da Peppe Servillo, presentata in prima assoluta dall’Istituzione Universitaria dei Concerti dell’Università “La Sapienza” e affidata niente meno che all'Ensemble Berlin - i Solisti della Berliner Philarmoniker - in una trascrizione, per dieci strumenti, a cura del violinista Braunstein.
Il numeroso pubblico accorso all’auditorium universitario ha potuto godersi la commedia di Molière e la musica di Strauss in un colto interscambio dei due linguaggi in cui gli inserti musicali sono risultati di una leggerezza, di una eleganza e di una sprezzatura indimenticabili, primi fra tutti i tre autentici capolavori: un minuetto, una corrente e una sarabanda.
Peppe Servillo, già autore di una rielaborazione del testo dell’Histoire du Soldat, sfiora tutti i ruoli oltre al narratore, in una serie straordinaria di dialoghi a due voci di cui è l’unico interprete, in un travestimento vocale che esalta le sue capacità istrioniche e la verve caricaturale (canticchiando qua e là) in un gioco teatrale a cui la prestigiosa formazione orchestrale partecipa compiaciuta.
Roberta Daniele