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diretta da Guerrino Mattei
turismo
ROVIGO -
FRATTA POLESINE E DINTORNI
Polesine tra storia, enogastronomia e
natura
Educational Tour Press
nel territorio di Fratta Polesine e dintorni -
Terra emersa, culla di storia carbonara e bacino
enogastronomico
L'educational è stato attuato grazie al Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale “History, bike & Food”
organizzato da Gal Adige per il Psr Regione Veneto,
capofila il Comune di Fratta Polesine. Gli undici
giornalisti italiani della stampa specializzata hanno
potuto visitare alcuni tra i luoghi più significativi
del territorio.
Fratta Polesine, in Veneto, è un comune italiano di
2.801 abitanti della provincia di Rovigo, situato ad
ovest del capoluogo. L'abitato è di antichissima origine
e ricco di spunti storici e culturali. Nota per lo più
grazie a Villa Badoer, opera di Andrea Palladio
(1570) e patrimonio dell'umanità dell' UNESCO. La
cittadina è conosciuta anche per la vicenda dei
Carbonari della Fratta, per essere il paese natale di
Giacomo Matteotti e per vantare la più grande necropoli
d'Europa dell'Età del Bronzo.
Il 7 novembre si è svolta la Cena Carbonara presso la
Palladiana Villa Molin di Fratta Polesine. L’evento,
inserito nelle manifestazioni per l’Unità d’Italia,
richiama sempre più persone, la rievocazione dei moti
carbonari nella “Fratta Austriaca” del 1818 con gli
arresti eccellenti e il carcere duro dello Spielberg.
Il tour giornalistico ha dato la possibilità di visitare
i comuni di Fratta Polesine e quelli adiacenti, tutti
ricchissimi di storia, cultura e tradizioni.
Abbracciato e protetto dai fiumi Po e Adige, il Polesine
lega la sua storia ai Greci antichi, agli Etruschi e ai
Veneziani che, tramite le bonifiche attuate, hanno
permesso di godere di questi paesaggi fino ai giorni
nostri.
Fratta Polesine.
Il Comune puo’ essere ricordato come quello con il più
alto numero di eventi legati ai moti carbonari, alla sua
storia, al suo territorio. Le sue ville palladiane, fra
tutte la Villa Badoer (nell’elenco dei siti del
Patrimonio dell’Umanità UNESCO), il suo museo Nazionale
da cui si evince la forte presenza di comunità
organizzate sin dall’era del Ferro, la casa-museo di
Giacomo Matteotti, il museo etnografico e una serie di
altri importanti siti, fanno del Comune di Fratta
Polesine un territorio tutto da visitare.
Dal 7 al 9 novembre 2014
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Lendinara.
Lungo
l’Adigetto, ramo dell’Adige nato dalle sue evoluzioni,
sorge, tra gli altri, Lendinara. Ai lati del corso d’acqua
sorgono gli edifici nevralgici di questa cittadina rodigina:
Palazzo Malmignati, Teatro Ballarin, Palazzo Conti, Statua
di Garibaldi e Chiesa di San Rocco.
Originariamente costruita come ringraziamento a San Rocco
per lo scampato
pericolo della peste nel 1516, divenne Sacrario dei Caduti
della Grande Guerra. Angelo Zamboni ha decorato l’interno
del santuario con affreschi che riportano lo strazio e la
tragicità di una guerra totale, che tutto e tutti ha
coinvolto.
A lato del Sacrario, il parco "delle Rimembranze", a
completamento di un monumento funebre illuminato, nella sua
tragicità, dalla luce fioca che entra dal rosone posto sopra
la porta di San Rocco.
Il percorso spirituale lendinarese per i giornalisti è
proseguito al Santuario della
Beata Vergine del Pilastrello. Il Santuario lega la sua
nascita alla “Madonna con Bambino” scolpita in legno
d'olivo collocata in una nicchia della casa di Giovanni
Borezzo: in seguito ad un temporale molto forte, nel 1509,
la statua venne ritrovata nel giardino vicino, illuminata e
lievitante. Le opere sacre, l’architettura, la nicchia con
la Madonna e la Cappella del Bagno conferiscono a questo
luogo un sapore di devozione ed emozione. La Cappella del
bagno sorge sopra la sorgente sotterranea e i fedeli, oltre
a rivivere attraverso gli affreschi i miracoli lì avvenuti,
possono attingere all’acqua miracolosa.
Le Chiese ed i luoghi sacri, così cari ai lendinaresi, erano
esclusi dalle cinta murarie originarie che custodivano e
proteggevano solo il cuore politico ed economico della
città, di cui una rappresentazione eminente è data dalla
mappa acquerellata di Gaspare Mazzantedel 1690, custodita
nel Palazzo Comunale, assieme alla grata lignea
monacale,
realizzata a metà del 1400 da
Lorenzo e Cristoforo
Canozi.
Tra i lendinaresi celebri, il patriota e scrittore Alberto
Mario a cui sono
dedicati una piazza e un monumento. La moglie, Jessie White,
pioniera della figura femminile di giornalista donò alla
società di Mutuo Soccorso di Lendinara le proprietà del
marito che furono riadattate come case popolari.
La “Puazza”, un’immagine di donna senza braccia né gambe, e
divenuta il simbolo pagano di Lendinara ha segnato lo
spartiacque tra sacro e profano, spostando il focus
dell’educational alle realtà economiche e alle attività
artigianali odierne.
San Bellino.
Il piccolo comune (recentemente insignito tra i comuni
“virtuosi” grazie alla sua efficienza, ospitala Vetreria
d’Arte dei fratelli Tomanin, professionisti della
lavorazione e decorazione del vetro.
Villa Adriana fa da sfondo a questa eccellenza locale che
realizza vetrate in piombo, sabbiatura e complementi di
arredo. Tra colori, disegni e luci, nella vetreria Tomanin
si può compiere un salto in una realtà fantastica, di
passione e vivacità, di artigianato d’altri tempi.Il
disegno, prima realizzato su carta, viene riportato su vetro
con minuzia e abilità, combinando tra loro le parti e
modellandole a seconda della tecnica richiesta. Le
splendide vetrate della Chiesa di San Martino in Variano,
che riportano alcuni passaggi della storia del Santo il cui
corpo è stato rinvenuto da un cane in seguito ad
un’alluvione,sono uno degli eccellenti esempi della maestria
e raffinatezzadell’azienda sanbellinese.
Villamarzana
Il percorso storico e spirituale prosegue a Villamarzana,
sul
sacrario in memoria dell'eccidio del
1944,
quando 43 martiri furono rinchiusi nella casetta del
Barbiere della città ed uccisi a colpi di pistola di fronte
al muro che riportava la scritta “Primo Esempio”. Una
tragediadi una violenza inaudita che ha segnato
irrimediabilmente la sensibilità polesana.
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