Se si ha lo spirito del più
grande viaggiatore di tutti i tempi, lo
scrittore
statunitense
Jack
Kerouac, si può fare anche il giro del mondo
a piedi, in bicicletta, a cavallo, ossia con ogni mezzo
che conduca in luoghi diversi e dia agli occhi e alla
voglia del nuovo e del bello la gioia della scoperta,
l’incanto di nuove e raccontabili sensazioni.
Aggregati come “osservatori”
per la carta stampata arriviamo nella Penisola Salentina al seguito di un educational di pochi
giorni dal 9 al 12 maggio pensato, promosso e
organizzato da "Kutra Viaggi", Agenzia di viaggi
situata nel territorio, con l'organizzazione e
la supervisione di "Liberi di Viaggiare", Associazione
culturale con sede a Bussero, paesino dell’interland milanese.
Questa interessante iniziativa
ha come scopo quello di far conoscere ed apprezzare, ai
rappresentanti di Cral aziendali e Associazioni di
categoria, le terme del luogo e quanto il Salento può
offrire per una vacanza che coniughi benessere e relax.
Diciotto partecipanti, ospiti
dell’Azienda Agrituristica il Venticello, hanno
avuto modo di “testare” accoglienza, usi, costumi e
sapori del Salento.
La struttura, nata
e protetta da ulivi secolari, in questi giorni si sta
ravvivando il trucco per affrontare lo “struscio” dei
prossimi turisti. Chi arriva in questo agriturismo, oltre
a quanto la natura offre, può godere di
un’eccellente ospitalità in camere ampie con bagno e
movimentazione degli sportelloni delle finestre, che
permettono di regolare dal letto i fasci di luce che le
invadono. Seppure al riparo fra gli ulivi, queste
abitazioni calcinate di bianco appaiono come ancestrali
sacerdotesse che offrono al villeggiante sole, ombra e
ristoro.
La conduzione familiare,
piscina grande per adulti e piccola per bambini,
cavalli, campi da tennis, silenzio, oltre a molte
attrattive per ragazzi, danno l’idea del villaggio
tribale ove tutto è protetto e ben controllato
dall’affabilità di chi ne fruisce e dalla cordialità che
si riesce a stringere fra le persone che lo frequentano.
Struttura curatissima, si
presta per una vacanza di relax con l’opportunità di
scoprire quanto di bello offre il Salento: mare,
cultura, storia ed enogastronomia d’eccellenza sono le
caratteristiche di tutto il territorio limitrofo.
Organizzando escursioni, anche soltanto pomeridiane, è
possibile visitare quanto regala il "tacco"
dell'Italia.
Per
cominciare è possibile fare una sosta a Cutrofiano
per visitare la fabbrica Fratelli Coli s.r.l.
(www.coliweb.com), una delle
più antiche aziende salentine di produzione della ceramica,
anche questa a conduzione familiare, ove il capo dei
“codimari” fa parte della famiglia. È un giovane mastro
torniante a mano, campione di quest’arte antica e difficile,
detentore del titolo mondiale della categoria conquistato
vincendo in diverse performance sia in Italia che
all’estero. Sua è un’anfora torniata a mano, alta più di due
metri e mezzo, completamente decorata con ornamenti
floreali: è posta in bella vista nel reparto vendite,
testimone della perizia delle maestranze della fabbrica.
Un viaggio
che inizia dalle Terme di Santa Cesarea,
convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, al confine fra
la luce del sole e il buio, fra demoni e angeli, nelle
grotte che furono di rifugio per una bambina, Cesarea, in
fuga dagli insani desideri del proprio
padre: grotte che per lei si
fecero casa e dimora. Quando lui la raggiunse, lasciarono
alle acque il compito di proteggerla, inghiottendo e facendo
sparire per sempre quell’uomo malvagio. La leggenda narra
che lì dove cadde l’uomo l’acqua divenne fetida e non smise
mai più di ribollire. In quel punto ora resta solo l’odore
dello zolfo. Un odore che qui, affacciati sul blu
Mediterraneo, riporta alla mente
leggende mitologiche, storie di uomini
enormi e mostruosi che
assalirono l’alta magione olimpica. Chiamato da Zeus,
intervenne l’eroe Eracle che li sconfisse e ne fece strage:
dove via via li abbatteva la terra bruciava. Là dove i loro
corpi si dissolsero, la sanie penetrò nel suolo e rese
solfuree le acque sotterranee che affiorano nelle sorgenti.
In questa località, centro termale di primaria importanza,
si ritrova il sito della sfida contro il destino degli dei.
Da quattro grotte (Fetida, Gattula, Solfatara e Solfurea)
scaturiscono, alla temperatura di 30°C, acque sulfureo-
salsobromoiodiche, ricche di litio, rinomate per i loro
effetti terapeutici. Santa Cesarea è famosa per le sue Terme
a picco sul mare, fin dal tempo di Aristotele e Stabone.
Presso i suoi stabilimenti oggi, oltre alle classiche cure
termali, sono previsti anche programmi personalizzati e
tecniche orientali.
Un complesso moderno nel cuore del
Salento con personale altamente qualificato e cordiale che
unisce alla bellezza del posto, faccia vista sul Canale
d’Otranto, con le sue spiagge frastagliate, costellate
da rocce e caverne quasi a spartiacque fra i due mari che
la sorvegliano, simili a sentinelle in un continuo ed
infinito cambio della guardia.
Posto d’incanto che vede gremire
nel periodo estivo le scogliere e popolare le stradine del
luogo,
pulitissime con case basse dall’aria arabeggiante. Le terme,
intitolate alla sua giovane martire, a breve
cambieranno la denominazione in quella più internazionale di
Terme del Salento.
La struttura è rinomata per le
acque organolettiche, fanghi, vasche, massoterapia e patologie che interessano le vie respiratorie: aerosol, irrigazioni nasali
ecc. Sono benefiche anche per malattie reumatiche,
otorinolaringoiatriche, dermatologiche e problemi
ginecologici.
Gli aeroporti relativamente
vicini, Taranto e Brindisi, ben serviti in
ogni mese dell’anno danno ancora di più la possibilità
di scansionare il territorio in quanto Santa Cesarea è
situata quasi alla fine della penisola salentina.
Fortunatissimi noi, perché in
questi giorni promozionali a Maglie, piccola
cittadina del Salento, si svolge la festa di San Nicola,
patrono della città. L’evento è unico nel suo genere, con la
piazza centrale allestita in tutte le sue diramazioni con
luminarie spettacolari che a suon di musica sfoggiano
l’incanto delle migliaia di luci bianche e colorate da cui
sono animate.
La piazza gremita di tantissimi
visitatori, rapiti dall’incanto delle fantasmagoriche
Luminarie suonanti e dai fuochi pirotecnici, dà alla
cittadina un assetto da circo ove il volto della gente è
continuamente agitato a guardare fuochi, luci, strade nelle
quali al frastuono baccanaleggiante si aggiunge quello
dell’organino degli artisti di strada per il ballo della
Pizzica: danza amorosa, silenziosa, ove l’amore
serpeggia fra la coppia e Cupido non permette neppure che le
mani si sfiorino. L’unico referente d’amore uno scialle che
ammicca e crea situazioni sensuali quasi fisicamente
vissute.
Un passaggio insostituibile per
gli amanti dell’architettura è a Lecce, città barocca
per antonomasia, ove storie e leggende divenute dalla
credenza popolare
patrimonio genetico, accolgono il visitatore avvolgendolo
nei secoli passati, quasi crisalide entro un bozzolo che
inizia col filo bizantino per concludersi con quello del
barocco leccese, singolare e artisticamente irripetibile.
La perla della pittura italiana
che richiama al sud il Trecento gotico
senese-fiorentino è a Galatina nella chiesa di
Santa Caterina d’Alessandria, venti chilometri a sud di
Lecce. A poca distanza dallo Jonio e dall’Adriatico, fu
realizzata tra il 1383 e il 1391 da Raimondo Oresini del
Balzo. Gli affreschi, secondi soltanto a quelli giotteschi
della Cappella degli Scrovegni di Padova e della Chiesa di
San Francesco ad Assisi, son preziosi ed ammirevoli.
Sembrano un enorme e scomposto tatuaggio murale con alcune
zone bianche, ove nel tempo sinopia e pigmento sono andati
perduti: alcuni lacerti testimoniano nelle parti mancanti
grandezza e meraviglia.
Galatina è anche la città della
Taranta, un rito che si svolge ancora oggi nel sagrato
della chiesa sconsacrata di San Paolo per esorcizzare
le contadine punte da tarantole, ragni e insetti velenosi.
La rievocazione per la festa del santo mima la sofferenza,
con contorsioni e grida delle donne partecipanti per
scacciale il maligno che le ha avvelenate e salvarsi dalla
morte.
Un soggiorno da vivere
emotivamente da chiunque, confortati da cibo, storia e
contemporaneità offerte spontaneamente da natura e
accoglienza, tutte da applaudire e visitare.
Guerrino Mattei
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