Le
figure interpretano, nella modellazione, le difficoltà
nutrizionali dei continenti cui appartengono, le ansie e le
attese che coralmente il mondo dovrebbe risolvere in termini
di aspettative e non di promesse. Sono modelle vestite con
panneggi di tulle, i cui colori indicano la terra d’origine
e donano all’opera vivacità e naturalezza.
Alto, di bell’aspetto e di
buone maniere, nato nel 1942 a Leiden in Olanda, l’artista
manifesta in ogni realizzazione la voglia di dire ai grandi
della terra che le risorse del mondo non sono infinite e che
l’acqua è un bene indispensabile al quale, per vivere, hanno
tutti diritto.
Il simbolo fortemente
proiettato di “Inter-cultura” è il pannello retrostante che
appare come un’immensa cascata d’acqua, un’esplosione quasi
di fuochi d’artificio, che scivola lievemente inondando la
terra, dando ai basamenti delle fanciulle funzioni di radici
che succhiano dal sottosuolo vitalità, energia per generare
certezze e continuità.
Il petrolio e le risorse che la natura ci dispensa fanno da
corollario, con l’evoluzione sociale che comportano non
sempre a costo zero, a questa grande installazione mobile
che può comporsi come un girotondo, oppure schierarsi a
barriera contro tutte le barbarie in termini di spreco, cui
gli uomini hanno assoggettato i continenti
Johannes Genemans, maestro
nelle arti plastiche e stilista nel settore “Moda made in
Italy”, vive da anni in Italia nella Riviera del Conero
(An). Ha studiato scultura figurativa a Pietrasanta, Carrara
e Ancona. Ha tenuto molte mostre personali e ha partecipato
a varie rassegne italiane ed estere. Tra le città che gli
hanno conferito riconoscimenti per le opere presentate
annovera, fra le altre, New York, Tokyo, Monreale, Roma,
Firenze, Spoleto, San Remo.
Lo abbiamo incontrato a
Castelfidardo nel suo atelier marchigiano, dal quale “grida”
con le proprie creazioni contro la fame nel mondo,
auspicando concordia e pace tra i popoli.
Maestro, questo suo gruppo
pronto per l’Expo milanese cosa rappresenta e perché?
“Rappresenta
una pari ripartizione di beni mondiali come petrolio e gas,
il benessere mondiale inteso come salute, la ricchezza delle
nostre terre come l’acqua e il cibo e la parità tra donne e
uomini come fondamenta del diritto umano”.
Tutto ciò in Inter-cultura
sarà di facile lettura per il visitatore?
“Credo proprio di sì. Sono
giovani mamme di diverse culture, indiana, africana,
americana, giapponese, araba e europea che manifestano
nella mia “Inte-rcultura” il loro affetto, la loro unione e
la loro responsabilità per un futuro migliore del nostro
pianeta”.
Maestro, Ad majora e
tanti auguri!
Guerrino Mattei
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